Fin dall'antichità l'aglio è stato odiato ed amato: in India si pensava che inibisse la crescita spirituale, ma lo si usava per curare la febbre, mentre in Egitto, dove faraoni e sacerdoti lo consideravano contrario agli dei, un papiro medico del 1500 a.C. ne elenca ben 22 impieghi terapeutici. Ippocrate fondatore della medicina moderna ne studiò a fondo le virtù.
In epoca romana i contadini e i soldati lo mangiavano in abbondanza mentre i patrizi lo disdegnavano ritenendolo alimento plebeo. Tuttavia è dal 1858 che si ha la prima vera prova scientifica delle sue proprietà curative, grazie al chimico e biologo francese Louis Pasteur che dimostrò la sua efficacia nel bloccare la riproduzione di numerosi batteri nocivi.
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